Esperimento scuola

Oggi la  lezione  sulla  costituzione di un’attività aziendale è tenuta da una commercialista della città, Monica, che  trasforma noi studenti di terza in soci intenzionati a  costituire  un mielificio per la vendita di miele, propoli e  cera d’api. Procurati macchinari, attrezzature, terreno, fabbricato e, soprattutto,  le api, si può  iniziare..

-Ogni azienda deve fare la propria contabilità in partita doppia,  un metodo di scrittura contabile che consiste nel registrare le operazioni aziendali simultaneamente su due serie di conti. Dobbiamo vedere ogni operazione sempre sotto due punti di vista: aspetto economico e aspetto finanziario. Il primo aspetto è sempre legato ad un valore economico, che si definisce attraverso un processo di valutazione. Il secondo è legato ad un valore finanziario, che riguarda tutto ciò che è denaro o che è assimilato ad esso. Per scrivere in modo ordinato le azioni che si compiono all’interno dell’azienda si tengono due diversi registri contabili: il librogiornale e il libro mastro. Il primo riporta le operazioni in ordine cronologico, il secondo raccoglie tanti aspetti dei vari oggetto di studio. Inoltre  si fa un prospetto della situazione patrimoniale.

L’oggetto sociale di un’azienda si divide in due parti: il codice ATECO e l’atto costitutivo. Il codice è la classificazione delle attività economiche ATECO (AtTività ECOnomiche) ed è una tipologia di classificazione adottata dall’ISTAT per le rilevazioni statistiche azionali di carattere economico. L’atto costitutivo è un atto giuridico che viene redatto da un notaio con cui si crea una società, cioè una persona giuridica.

Tutto quello che non è scritto nell’atto costitutivo, non si può fare, se non con  una costosa modifica. Inizialmente si indicano i soci e i loro dati anagrafici, la denominazione può essere siglabile. Poi la sede, il capitale sociale, la durata, il volume d’affari presunto e il codice carica. Infine ii poteri dei soci in casi di ordinaria e straordinaria amministrazione, il responsabile della privacy e  quello della sicurezza.

Il commercialista, per permetter la  forma societaria, chiede a terzi un indirizzo PEC (mail che ti permette di scrivere raccomandate) e all’agenzia delle entrate il modulo con il codice fiscale e la partita iva. Trasmette poi , con una Comunicazione, la nascita dell’azienda alla Camera Commercio e compila la domanda di richiesta della partita IVA. La natura giuridica di quest’ultima è un codice di 11 numeri che cambia in base alla ragione sociale (i primi tre numeri degli ultimi quattro identificano la provincia). Commercialista e Notaio presentano  parcelle diversificate. La prima  è divisa in cinque fasi: le consulenze, il contributo alla cassa di previdenza del commercialista del 4%, l’IVA del 22%, le spese documentate e la ritenuta fiscale del 20% sulla consulenza. Si arriva poi ad una “sesta fase” in cui c’è il totale da pagare.  La seconda,  è divisa in due parti: la parte imponibile e la parte non imponibile. La prima riguarda gli onorari e i diritti, la seconda comprende l’imposta di Registro di trascrizione, la tassa per l’archivio notarile, i valori bollati e la C.C.I.A.A.

Per concretizzare la nascita dell’azienda, la SCIA lo comunica al Comune e richiede ad esso e all’ASL i permessi che occorrono. Infinite i soci di iscrivono all’INPS “.

Ora, accompagnati dalla nostra professionista,  eccoci proiettati negli uffici del Comune e dell’Asl, con tutto il materiale adeguatamente compilato, dove procediamo, senza problemi di code  e confusione, agli adempimenti del caso. A questo punto la nostra azienda è costituita e potrebbe  avviarsi passando dal virtuale al reale, ma questa sarà un’altra storia , intanto ringraziamo la “Nostra Monica”  che, nel chiarire  dubbi e incertezze,  ci ha   prospettato quello che potrebbe esserci nel nostro futuro lavorativo, portandoci a  riflettere sui nostri desideri, sulle nostre attitudini e  inclinazioni ancora molto confuse .

Articolo scritto da Alessia Farigliani

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