S.O.S. Ambiente

TR05_dicembre_2Durante la nostra quotidianità la maggior parte delle volte non ci curiamo di comportarci rispettosamente di fronte all’ambiente, o perlomeno non tutti. Eppure tutto quello che ci circonda è importantissimo e in modo particolare la natura, la quale fino ad oggi, in un certo qual modo, ci ha tenuti in vita e continuerà a farlo finché il mondo non finirà.

Forse saremo proprio noi ad anticipare la parola fine sul libro della storia della terra. Questo perché?

Perché durante gli ultimi secoli ci sono state delle importantissime rivoluzioni industriali, le quali hanno comportato una svolta radicale nella vita dell’uomo aprendogli molte più strade per la conoscenza e per la comprensione del mondo che ci circonda, ma allo stesso tempo hanno portato ad un sempre maggiore inquinamento, che sta quasi diventando insostenibile.

Gli effetti negativi di queste rivoluzioni possono essere visibili ad esempio nelle piogge acide che colpiscono molte città, nel graduale scioglimento dei ghiacciai che sta portando ad un innalzamento del livello del mare e all’estinzione di molte specie, E che dire del buco dell’ozono, che causa e causerà molte malattie per l’uomo perché lo esporrà più direttamente ai raggi ultravioletti, del disboscamento di foreste e boschi che porta ad una sempre minore produzione di ossigeno e degli elementi fondamentali per la vita dell’uomo e per il sostenimento dell’ecosistema? Potremmo andare avanti per ore ad elencare gli effetti, le cause e i danni che potrebbero portare questi cambiamenti ambientali determinati per lo più dall’uomo.

Ma se osserviamo bene anche secoli fa ci sono stati importanti cambiamenti climatici come le otto o forse nove fasi glaciali. Sembra quasi che la terra qualche volta abbia deciso di cambiare il suo aspetto, stanca della quotidianità, ma questi cambiamenti oggi sono molto più gravi poiché sono stati e sono forzati dall’uomo che ha iniziato a cercare rimedi troppo tardi.

Uno dei primi trattati che gli Stati hanno firmato per cercare una soluzione al surriscaldamento globale è il protocollo di Kyoto, redatto l’undici dicembre del 1997. Alcune nazioni hanno deciso di non farne parte, poiché lo scopo di questo trattato era quello di ridurre l’emissione dei gas serra prodotti in particolar modo dalle industrie e, visto che queste sono una colonna portante dell’economia di un paese, alcuni hanno deciso di non aderire. Tra questi ci sono gli Stati Uniti d’America, i quali hanno preso questa decisione per non danneggiare la propria economia mettendo davanti al bene dell’umanità stessa e di tutto il mondo il denaro. Oltre a loro, altri Stati che inizialmente non facevano parte del protocollo di Kyoto: sono quei paesi che appartenevano al terzo mondo e quindi poco sviluppati all’interno del settore secondario,  economicamente poveri e in via di sviluppo.

Oltre al protocollo di Kyoto, sono stati fatti molti trattati e conferenze, ultima tra queste quella svoltasi a Parigi dopo un mese dai terribili eventi che hanno colpito la città.

Ma cosa possiamo fare noi, cittadini del mondo?

Per portare rimedio ai problemi dell’ambiente, possiamo partire dalle piccole azioni, come ad esempio: risparmiare l’acqua che usiamo, non sprecandola poiché essa è di vitale importanza per l’uomo, usare i mezzi pubblici o per piccoli tragitti andare a piedi, usare la bici poiché le macchine producono molti gas nocivi per l’ambiente, fare la raccolta differenziata; o ancora possiamo risparmiare su l’energia e sui riscaldamenti utilizzando fonti alternative e naturali come l’energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica: tutte queste fonti sono rinnovabili e pulite, al contrario del petrolio.

Quindi anche noi possiamo dare un grande contributo per salvare il nostro pianeta e per mantenerlo al meglio per le generazioni future, che come noi vivranno sula terra e useranno e sfrutteranno i suoi frutti per vivere.

Articolo scritto da Maria Francesca Petraccia

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