Una violenza (quasi) sconosciuta

TR12_Marzo_3Purtroppo quella della violenza sessuale è una piaga sociale che sembra esistere da sempre.

Nell’immaginare collettivo l’unica possibile vittima è la donna  ma sfortunatamente la realtà è ben diversa da questo preconcetto.

Mentre a noi sembra assurdo anche solo pensare che un uomo possa essere abusato da un donna il reale numero di abusi subiti da individui di sesso maschile ha poco o nulla da “invidiare” a quello degli episodi di “violenza rosa”.

Questo incredibile rovesciamento di ruoli non è il frutto dell’ingegno di qualche fantasioso sceneggiatore ma una realtà concreta e nascosta che ogni giorno passa, invisibile, sotto ai nostri occhi.

Se la violenza omosessuale maschile è relegata ai soli copioni di film americani ambientati in prigioni federali quella perpetrata dalle donne è addirittura inconcepibile.

Alla base di questa marcata differenza di pensiero vi sono due pregiudizi: il primo è quello classico che vede la donna come “sesso debole”,carente di forza fisica e quindi incapace di violenza attiva, l’altro, più sottile e radicato in noi, visto quasi come una realtà universalmente accettata, quindi ancora più difficile da eliminare, è quello che vede gli uomini simili a “macchine del sesso”, un uomo è sempre disponibile ad avere rapporti, poco importa lo stato emotivo o la partner.

Se un uomo riesce a portare a termine un amplesso ciò significa automaticamente che prova piacere nell’averlo e se lo ha ovviamente la violenza non sussiste.

La realtà è però ben diversa giacché è scientificamente dimostrato che un’erezione può avvenire anche in condizioni fisiche ed emotivi diversa da quelle che normalmente si credono le sole possibili, può essere provocata da sentimenti totalmente opposti da quelli che si provano in genere  in intimità, quali rabbia o paura.

Inoltre nota a tutti è l’esistenza di prodotti chimici che provocano “meccanicamente” l’eccitazione.

Per quanto riguarda il discorso, in molti casi effettivamente vero, delle disparità di forza fisica nella quasi totalità dei casi documentati la vittima, prima di subire l’abuso, viene legata o stordita con farmaci ad hoc.

La violenza sessuale al maschile è così poco conosciuta perché spesso per la vittime risulta estremamente complesso parlare dell’esperienza o denunciarla ufficialmente.

Numerosi sono anche i casi di coloro che hanno trovato il coraggio di sporgere denuncia ma non stati creduti o, per aggiungere al danno la beffa, sono stati costretti a subire derisioni.

In un periodo in cui, giustamente, le donne pretendono dalla società il riconoscimento della parità di diritti ci si deve assicurare che l’uguaglianza resti sempre tale e che in alcuni casi non si muti in un’inversa discriminazione.

Articolo scritto da Laura Forzese

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