Voci di noccioline

TR12_dicembre_2Quel giorno ero andata a vedere “Snoopy and his friends”,la trasposizione cinematografica dei fumetti di Schulz.

Le luci si spensero e mi accorsi di qualcosa di strano.

Una musica triste si diffuse nella sala e sullo schermo apparvero Charlie Brown,Lucy,Snoopy sulla sua cuccia con la macchina da scrivere e Schroeder,seduto al pianoforte.

La melodia proveniva proprio da quello strumento.

Il bambino cessò di suonare e disse:”Com’è diventato triste il mondo dei mondo dei nostri creatori.Avete sentito? Adesso vogliono ricominciare a farsi la guerra!”

“Ricominciare?Quand’è che avrebbero finito?!”replicò Lucy in tono brusco. “Devono mandar via i musulmani,tutti! Sono terroristi e hanno brutti vestiti!”continuò la ragazzina alzando la voce.

“La società è allo sfacelo,non c’è modo di sistemare le cose…” aggiunse Schroeder.

“Ma vi sono dei motivi dietro tutto questo?Non sarebbe meglio conoscere prima di giudicare?”disse timidamente Charlie Brown.

I tre ragazzini si voltarono verso Snoopy,che possedeva le risposte che cercavano.

Il brachetto,sistemato un foglio nella macchina da scrivere,cominciò con queste parole:”Era una notte buia e tempestosa della Grande Guerra,Francia e Inghilterra volevano indebolire il regno ottomano,loro nemico.

Per riuscire nel loro intento le potenze promisero l’indipendenza ai popoli sottomessi agli ottomani se questi si fossero sollevati contro i loro signori.

La rivoluzione che ne seguì provocò una guerra accesa,creando profonde spaccature tra gli abitanti di quelle terre.

Alla fine della prima guerra mondiale i due stati europei non accordarono l’indipendenza ai rivoltosi.

La rottura della promessa provocò in quelle genti sentimenti di sfiducia e rancore verso gli occidentali.

Nei decenni successivi altri conflitti peggiorarono la condizione di quei popoli.

Uno di questi ebbe iniziò quando Saddam Hussein contese con l’Iran il possesso di alcuni giacimenti di petrolio posti al confine tra le due terre.

L’America sovvenzionò il dittatore poiché disapprovava l’Iran a causa del suo governo antioccidentale.

Saddam perse lo scontro e così,assetato di potere,invase il Kuwait,anch’essa terra ricca di petrolio.

Il suo agire non piacque agli stati americani,che avevano interessi economici in quella regione,così intervenirono per impedirne l’invasione,era iniziata la Guerra del Golfo.

Trascorsi 12 anni gli americani spaventati della potenza di Saddam,nonostante in passato loro stessi l’avessero sostenuto,usarono falsi pretesti per aprire le ostilità con l’Iraq  e destituire il dittatore.

Lo stato islamico nacque per contrastare l’occupazione americana in Iraq, ha il suo nucleo centrale in Siria,terra caratterizzata da continui scontri  e da anni provoca guerre e morti in quei territori.

l’ISis ha ai suoi vertici molti uomini il cui unico interesse è acquisire potere e che usano la religione e la frustrazione della gente come mezzi per raggiungere i loro scopi.

Gli occidentali non considerarono il pericolo fino a quando questo non li coinvolse direttamente,per decenni si limitarono a sfruttare a loro vantaggio le risorse mediorientali senza curarsi del resto”.

Man mano che il brachetto scriveva la sue parole apparivano sulla parte superiore dello schermo.

“Stupido cane,cosa vuoi dire?!Che tutta la responsabilità è dell’Occidente?!Che gli omicidi sono giustificati?!”esclamò Lucy.

“Credo che lui abbia voluto farci capire che dietro questa situazione si celano motivazioni concrete ma quale può essere una soluzione?”domandò Schroeder.

“Non credo che rispondere alla violenza con la violenza sia la soluzione corretta.

Vorrei che si potesse trovare un accordo ed eliminare i motivi che rendono tali i terroristi.

Provare a diffondere cultura,libertà e tolleranza per creare una serenità comune” azzardò Charlie Brown.

La conversazione fu interrotta dallo sfrecciare del barone rosso,Snoopy si lanciò al suo inseguimento e i bambini lo seguirono.

Il film finì ed io pensai che un bambino e il suo cane erano stati più saggi di tutti i governi del mondo.

Articolo scritto da Laura Forzese

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