A scuola di “treccine”
Nei giorni scorsi ho adottato una nuova acconciatura composta da lunghe treccine alternativamente castane e ramate , ovviamente con l’aiuto di mia madre, congolese, abituata da sempre a questa attività che sta cercando con fatica di insegnarmi . Per me si è trattato dii una normale variazione nel look, ma mi sono accorta che, a scuola e nella mia squadra di pallavolo, la cosa ha avuto una discreta risonanza. In molti mi hanno chiesto se nelle mie treccine colorate ci fosse un significato ulteriore rispetto a quello puramente estetico. Un po’ seccata dalla mia ignoranza, mi sono resa conto che sarebbe stato giusto indagare su questa tradizione che l’Europa non ha o ha in modo completamente diverso e così ho cercato di raccogliere informazioni.
Da tempo immemorabile, le treccine caratterizzano le acconciature che le donne africane imparano a esibire e a realizzare; esse sono portatrici di un significato preciso e raccontano un mondo: quello dell’Africa. appunto. Già nell’antichità le treccine mettevano in risalto la bellezza delle ragazzine adolescenti che dovevano attirare gli sguardi degli uomini per trovare tra essi uno sposo. Spesso le piccole venivano rasate identificando questo gesto come un rito di passaggio dall’infanzia all’età adulta . Ma i significati possono essere anche diversi e indicare lo status sociale, la provenienza, la tribù di appartenenza o la disponibilità al matrimonio Oggi le acconciature più antiche si trovano solo nell’ambiente del teatro e della danza. Nella regione dell’ Ituri, nella Repubblica democratica del Congo, dove ha origine la mia famiglia, la tradizione del maboto, l’acconciatura tradizionale , utilizzata soprattutto nelle feste, è caratterizzata da treccine acconciate a formare tanti piccoli “pomodori” Essa può diventare “nyota”,quando assume la forma di una stella oppure “malanda va samaki “ quando la struttura è a squame di pesce. Vi è poi la pettinatura che viene definita “Kibakuli” a indicare la forma di un piatto profondo per servire il cibo al padre e al marito in segno di rispetto. In alcuni casi la ciocca viene tagliata, legata e intrecciata e si aggiungono colori e decorazioni; le trecce possono definire nelle forme più complesse , un disegno di righe ordinate che si incontrano sul retro del capo o diventare un suggestivo ricamo. Sovente nelle città si utilizzano le “extension”, ossia allungamenti dei capelli mediante aggiunte con fibre sintetiche.
Le treccine possono anche danneggiare i capelli i capelli ma solo nel caso di un’acconciatura fatta da mani inesperte e che non ha tenuto conto delle caratteristiche del capello . Le persone che utilizzano le treccine con le extension, ad esempio, devono avere dei capelli forti e spessi o corposi. Nel caso di capelli sottili è meglio fare le treccine con i propri capelli naturali;. La durata di quest’acconciatura ,per non rischiare di rovinare il capello, è di circa 2\3 mesi che in alcuni casi può arrivare fino a 4\5 mesi.
Ho preso queste informazioni pratiche da mia madre che mi ha spiegato anche come ci siano tappe precise per realizzare questo tipo di acconciatura: occorre ,come prima cosa , prendere le extension del colore che si preferisce , uguale a quello dei capelli propri o diverso; ogni singola ciocca artificiale va unita poi a una ciocca naturale, legandola intorno in modo da avere i tre ciuffi da intrecciare; Successivamente bisogna immergere i capelli nell’acqua calda per fare in modo che le treccine si mantengano legate evitando un confuso nodo di capelli e rimanendo precise e ben separate
Oggi queste capigliature considerate esotiche sono di moda e spesso, sotto gli ombrelloni, signore, che nulla sanno della tradizione africana, trasformano i loro capelli, spendendo anche 5 o 6 ore del loro tempo e affrontando un’ “investimento economico” che va dai 50 ai 100 euro. Anche questo è un segno, tra i migliori sicuramente, della globalizzazione.
Articolo scritto da Gioia Salvetti
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