A scuola di “treccine”

TR16_gennaio_2Nei giorni scorsi ho adottato una nuova acconciatura composta da lunghe treccine alternativamente castane  e ramate , ovviamente con l’aiuto di mia madre, congolese, abituata da sempre a questa attività che sta cercando  con fatica di insegnarmi .  Per me  si  è trattato dii una  normale variazione nel look, ma mi sono accorta che, a scuola e nella mia squadra di pallavolo, la cosa ha avuto una discreta risonanza. In molti mi hanno chiesto se nelle mie treccine colorate  ci fosse un significato ulteriore rispetto a quello puramente estetico. Un po’ seccata dalla mia ignoranza, mi sono resa conto che  sarebbe stato giusto  indagare su questa tradizione che l’Europa  non ha o ha in modo completamente diverso e così ho cercato di raccogliere informazioni.

Da tempo immemorabile, le treccine caratterizzano le acconciature che le donne africane imparano a esibire  e  a realizzare; esse sono portatrici di  un significato preciso e raccontano un mondo: quello dell’Africa. appunto. Già nell’antichità le treccine mettevano in risalto la bellezza delle ragazzine adolescenti che dovevano attirare gli sguardi degli uomini per trovare tra essi uno sposo. Spesso le piccole venivano rasate identificando   questo gesto come un rito di passaggio dall’infanzia all’età adulta . Ma i significati possono essere anche diversi  e  indicare lo status sociale, la provenienza, la tribù di appartenenza o la disponibilità al matrimonio   Oggi le acconciature più antiche si trovano solo nell’ambiente del teatro e della danza.  Nella regione dell’ Ituri, nella Repubblica democratica del Congo, dove ha origine la mia famiglia, la tradizione  del maboto,  l’acconciatura tradizionale , utilizzata soprattutto nelle feste, è caratterizzata da treccine acconciate a formare tanti piccoli “pomodori”  Essa può  diventare  “nyota”,quando assume la forma di una stella  oppure “malanda va samaki  “ quando la struttura è a squame di pesce.  Vi è poi la pettinatura  che viene definita “Kibakuli” a indicare la forma di un piatto profondo per servire il cibo al padre e al marito in segno di rispetto. In alcuni casi la ciocca viene tagliata, legata e intrecciata e si aggiungono colori e decorazioni; le trecce  possono definire nelle forme  più complesse ,  un disegno di righe ordinate che si incontrano sul retro del capo o diventare un suggestivo ricamo.  Sovente nelle città si utilizzano le “extension”, ossia   allungamenti dei  capelli  mediante aggiunte con fibre sintetiche.

Le treccine possono anche danneggiare i capelli i capelli ma solo nel caso di un’acconciatura fatta da mani inesperte e che non ha tenuto conto delle caratteristiche del capello  . Le persone che utilizzano le treccine con le extension, ad esempio, devono avere dei capelli forti e spessi o corposi. Nel caso di capelli sottili è meglio  fare le treccine  con i propri capelli naturali;. La durata di  quest’acconciatura ,per non rischiare di rovinare il  capello, è di circa 2\3 mesi  che in alcuni casi può arrivare  fino a 4\5 mesi.

Ho preso queste informazioni pratiche da mia madre che mi  ha spiegato anche come ci siano tappe precise  per realizzare questo tipo di acconciatura: occorre ,come prima cosa , prendere le extension del colore che si preferisce ,  uguale a quello dei capelli propri o diverso; ogni singola ciocca artificiale  va unita  poi a una ciocca naturale, legandola intorno in modo da avere i tre ciuffi da intrecciare;  Successivamente bisogna  immergere i capelli nell’acqua calda per fare in modo che le treccine si mantengano legate evitando un confuso nodo di capelli  e rimanendo precise e ben separate

Oggi  queste capigliature  considerate esotiche sono di moda  e spesso, sotto gli ombrelloni, signore, che nulla sanno della tradizione africana, trasformano i loro capelli, spendendo anche 5 o 6 ore del loro tempo e  affrontando un’ “investimento economico”  che va dai 50 ai 100 euro. Anche questo è un segno, tra i migliori sicuramente, della globalizzazione.

Articolo scritto da Gioia Salvetti

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