Alla conquista di una vita priva di limitazioni

TR21_marzo_1Più tempo passa e più la donna riesce ad ottenere quel riscatto sociale che, seppur meritasse da sempre, le è stato tolto per molti secoli. Le vere conquiste sociali iniziano con il codice del 1865 in cui ottiene l’accessibilità agli studi superiori, in Italia la prima donna si è laureata nel 1877. A conclusione di un travaglio durato oltre un secolo, la Costituzione Italiana del 1948 garantirà alle donne pari diritti e pari dignità sociale in ogni campo. Nel 1946 invece le donne potevano votare e negli anni ’70 il divorzio veniva introdotto nell’ordinamento giuridico italiano. Un altro fondamentale diritto conquistato 35 anni fa con faticose lotte è quello che sancisce la possibilità di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza (o aborto). Dunque la figura della casalinga, che dedica la sua intera vita alla famiglia, va scomparendo dolo da qualche decennio e il suo posto viene preso da una donna nuova che ha innumerevoli interessi oltre a quelli domestici. La giovane donna sa che può rendersi indipendente e diventare operaia o impiegata, cosa impossibile prima. Ma quali conseguenze ha avuto l’emancipazione della donna? Come ha potuto l’uomo veder sfumare il suo dominio sulla donna, senza reagire?. La rottura dei matrimoni molto spesso crea conflitti e da ciò conseguono violenze e aggressioni contro il sesso debole. Basti pensare che, secondo le notizie riportate dai ISTAT nel 2015 Il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza e nel 2014 in Italia sono state uccise 152 donne dai loro mariti, fidanzati o ex.

Spesso alla parità dei diritti, tanto richiesta ed infine ottenuta nella teoria, corrisponde la disparità nella vita reale soprattutto in ambito politico, amministrativo e lavorativo. Nonostante ciò oggi esistono settori di lavoro in cui la presenza femminile è preponderante, come nella scuola: costituita maggiormente da personale femminile (docenti, dirigenti e assistenti); e nella magistratura. Ma quello che più può risultare sconvolgente è il loro ruolo nella Sorveglianza (Carabinieri e Polizia) e alla costituzione dei ranghi dell’esercito (Marina e Aeronautica) tuttavia nei loro confronti vi è ancora un incerto riconoscimento delle pari opportunità. Nella storia moderna le prime donne che sono riuscite ad ottenere grandi titoli nei diversi campi sono: Nilde Iotti prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei deputati. Trebisonda Valla è stata un’atleta italiana, nonché la prima donna italiana a vincere una medaglia d’oro ai Giochi olimpici. Samantha Cristoforetti è un ingegnere, aviatrice, astronauta militare italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea. il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo (199 giorni).

Ma queste rivincite sono ottenute da tutte le donne del mondo? In contrapposizione alla condizione di vita delle donne occidentali, quelle musulmane sono ancora vittime di un sistema tribale ormai superato nel resto del mondo. Nel mondo musulmano l’insistenza dell’uomo sul controllo della donna e della sua vita è un tentativo di dare un senso al suo fallimento, al suo distorto senso dell’onore. Questo modo di pensare deriva da una cultura misogina e maschilista. La cultura islamica ha attribuito un ruolo inferiore alla donna nella storia e soprattutto non le ha riconosciuto diritti umani. La cecità e l’arretratezza dell’uomo non consente alla donna l’occupazione di un ruolo paritario in quella società, senza curarsi che dall’emancipazione femminile ne deriverebbe un giovamento all’intera società.  Con lo sviluppo della società globale in questi primi anni del terzo millennio, l’uomo musulmano dovrebbe liberarsi del suo complesso di superiorità restituendo alla donna la sua uguaglianza e la sua libertà di agire e di pensare esattamente come è sempre stato per lui.

Articolo scritto da Giorgia Fumarola

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