Digitale e’ meglio? Pro e contro dell’e-book, nuova frontiera della lettura

TR21_dicembre_1Negli Stati Uniti il mercato dei libri digitali rappresenta già un quarto degli incassi editoriali, mentre quello del cartaceo è in perdita. I lettori più forti di ogni fascia d’età, che leggono dai 5 ai 10 libri all’anno, sono soprattutto coloro che passano agli E-book. In Italia non siamo al punto da considerare superato il mercato editoriale cartaceo, ma per quanto ancora? Una cosa è certa: le  versioni digitali dei libri cartacei  danno il senso del sorpasso della tecnologia sulla tradizione.

Ormai è così: leggere una cartina, consultare l’elenco telefonico, l’enciclopedia, sfogliare un album di foto, un quotidiano, un fumetto, insomma, queste ed altre attività che fino a dieci anni fa o poco più appartenevano alla vita di tutti i giorni, oggi sono in buona parte sempre meno praticate, perché considerate ormai superate, se non proprio obsolete. E le alternative più recenti sono figlie dell’influenza della tecnologia sulla nostra esistenza. Per orientarci utilizziamo Google Maps, per conoscere il numero di telefono di qualcuno basta digitarne i dati su internet, per avere una qualsiasi informazione – non sempre corretta – è sufficiente cercare poche  parole in rete; ormai tutti (o quasi) sappiamo caricare e scaricare foto, video, notizie e molto altro online.  E in questo panorama si inserisce, più attuale che mai, la contesa fra cartaceo e digitale.  Numerosi ed accaniti, i sostenitori dei libri elettronici presentano i molteplici vantaggi dell’uso di E-book: economici, facili da acquistare all’istante e senza uscire di casa, permettono di concentrare più volumi in un unico dispositivo, di evitare lo spreco di carta e quindi l’inquinamento, di leggere al buio,  modificare carattere, colore, grandezza del testo, evidenziare, aggiungere segnalibri; e la vastità di scelta sul web è impressionante.

Ma è proprio vero che “libro elettronico batte libro cartaceo 3 a 0?”. Innanzitutto sfatiamo il mito che il digitale consuma meno: l’assemblaggio delle sue componenti viene spesso svolto in condizioni pericolose per i lavoratori, quasi sempre sottopagati, per non parlare del costo ambientale dello smaltimento delle batterie. Ora una considerazione meno tecnica: da sempre il libro cartaceo è simbolo di conoscenza, sapienza, potere; non si rompe né si scarica  come un iPad. Non ha costantemente bisogno di alimentazione, non si spegnerà mai. Potrai aprirlo, sfogliarlo, annusarne l’odore, lasciarci orecchiette, segnalibri, frasi, dediche, scarabocchi, sottolineature; un libro cartaceo sarà tuo. Potrai prestarlo, regalarlo, lasciarlo, riprenderlo, ricordarne un passo grazie alla memoria visiva. Un libro cartaceo è ben più di quanto pensa e fa credere chi difende a spada tratta gli E-book. È intriso dell’inestimabile valore emotivo ed affettivo che nessun freddo schermo potrà  mai sostituire. Senza contare, poi che con il crescere esponenziale del digitale scompariranno – e stanno già scomparendo – il contatto umano che i libri consentono, le librerie, le biblioteche, luoghi carichi di tradizione, traboccanti di storia e cultura, scrigni del pensiero dell’uomo. Vogliamo davvero che questo accada?

È evidente che la discussione sul tema non è da considerarsi chiusa. Ad ogni modo è necessario prestarvi  molta attenzione, poiché l’importanza di un libro in ‘carta ed ossa’ è incalcolabile, come scrive Umberto Eco: “L’umanità è andata avanti per secoli leggendo e scrivendo prima su pietre, poi su tavolette, poi su rotoli, ma era una fatica improba. Quando ha scoperto che si potevano rilegare tra loro dei fogli, anche se ancora manoscritti, ha dato un sospiro di sollievo. E non potrà mai più rinunciare a questo strumento meraviglioso. La forma-libro è determinata dalla nostra anatomia.”

Articolo scritto da Sara Russo

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