Dillo con un fiore

TR18_gennaio_3Un fiore: l’omaggio più antico – e apprezzato – che si possa fare ad una donna. In Germania, in seguito ai tragici accadimenti verificatisi alla vigilia del nuovo anno a Colonia, alcuni rifugiati (uomini) hanno deciso di onorare le donne e dimostrare loro la propria solidarietà, e lo hanno fatto proprio con il regalo più bello, semplice e prezioso di sempre: un fiore. In particolare, con dei tulipani. Il gesto è stato filmato presso la stazione di Berlino, dove gli uomini, ad uno ad uno, offrivano un fiore alle donne che passavano. Si può osservare una donna dall’espressione perplessa lasciarsi andare ad un sorriso non appena l’uomo le dice: “Grazie Germania”. E non c’è bisogno che aggiunga altro, perché in quel grazie c’è già tutto ciò che importa: grazie per non avermi tagliato fuori, grazie per avermi accolto. Grazie per avermi dato una casa, quando la mia non era più abbastanza, non era più tale. Nel corso del video si vede una donna dare un affettuoso bacio sulla guancia ad uno dei rifugiati, e diversi uomini condannare duramente quanto accaduto a Capodanno. Il filmato si conclude con un ragazzo che afferma: “Ciò che è successo a Colonia è un atto criminale e selvaggio, e non è legato ad alcuna religione”. Quale religione, d’altronde, potrebbe mai desiderare che i propri seguaci perpetrino violenze contro donne indifese? Quale dio, se davvero ne esiste uno, potrebbe mai volere qualcosa di anche lontanamente simile?

Ma questo non è stato l’unico gesto di supporto nei confronti delle vittime di Colonia. Il 16 gennaio, fuori dalla stazione ferroviaria della città, dove ha avuto luogo uno degli attacchi, numerosi rifugiati siriani hanno organizzato alcune manifestazioni. Il concetto che più volte viene rimarcato dai manifestanti è che le scellerate azioni di un gruppo non rappresentano che gli appartenenti stessi a quel gruppo, non certo le intenzioni di tutti i migrati e i rifugiati che ne condividono la nazionalità o la religione. Insomma, ancora una volta è più che mai necessario cercare di non generalizzare. Una domanda, infine, sorge spontanea: mentre la xenofobia inevitabilmente aumenta, è la nostra umanità ad essere condannata a perdersi? Può davvero un delicato tulipano essere sufficiente per sanare le ferite di centinaia di donne? Per lenire la vergogna di chi, innocente, si è visto puntare un dito contro ed essere aggredito ingiustamente? Purtroppo non basterà un atto di buon cuore per dimenticare – ed è giusto così, perchè alla fine è proprio la memoria tutto ciò che ci resta da salvare – ma se in noi non morirà anche l’ultimo briciolo di umanità probabilmente sarà anche grazie a mille fragili fiori.

Articolo scritto da Francesca Sartori

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