Etica Vegan: moda del momento o qualcosa di piu’?

TR21_febbraio_1Vegani: chi non ne ha mai sentito parlare? Il regime alimentare che da qualche anno sta spopolando nel mondo sembra essere arrivato a coinvolgere un miliardo di persone fra vegetariani e vegani, e in Italia quasi il 7% della popolazione. Questo vero e proprio stile di vita, che consiste nell’evitare il consumo di carne, pesce e – per i vegan i- di tutti i prodotti di origine animale (latte, uova e derivati) in realtà non è poi così recente: personaggi noti e tutti passati, chi prima chi dopo, all’alimentazione veg  vanno da Seneca, Socrate, Freud, Newton, Ghandi, Darwin, Nietzsche, Einstein, fino ai più recenti John Lennon, Michael Jackson, Johnny Depp, Brad Pitt, Margherita Hack.

Ma scendiamo nel dettaglio: quali sono i pro e contro di una dieta green? Ovviamente come ogni dieta va equilibrata. C’è chi parla di carenze di vitamina B12, calcio, proteine (che in realtà si trovano in abbondanza in un’infinità di alimenti vegetali) e degli effetti di tali carenze sull’organismo. In realtà, se ben bilanciata, una dieta veg minimizza il rischio di contrarre tumori, diabete, arteriosclerosi, sovrappeso-obesità, ipertensione arteriosa, patologie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Ma è meglio entrare nel merito dei motivi etici di questo stile di vita: la scelta di alimentarsi senza uccidere. Di non voler più continuare a promuovere un mercato che di base non ha rispetto per la vita.

Come può definirsi “normale”, o ancora peggio “sana” un’alimentazione priva di principi morali? Che prevede la reclusione a vita per gli animali da allevamento in recinti affollatissimi, stretti, sudici, per poi morire e veder morire i propri figli solo per il palato di qualcuno? Non tutti sanno cosa c’è dietro un allevamento, intensivo e non. Non tutti vogliono saperlo. E ormai sono in molti a pensare che se tutti potessimo  conoscere la sofferenza che c’è dietro ad un pezzo di carne, qualcosa smuoverebbe le nostre coscienze.

Forse le parole di chi vi parla, in quanto vegetariana da due anni e vegana quasi uno, sono di parte. Smettere di mangiare carne e derivati sembra una scelta difficile; eppure chiunque, con gli adeguati accorgimenti, può farlo. I vantaggi? Innanzitutto una dieta veg è detox: aiuta a ripulire l’intestino dalle scorie e a ridurre glicemia, colesterolo, persino cellulite. Inoltre permette di evitare di ingerire tutti i farmaci, gli antibiotici, anabolizzanti e sostanze pericolose che vengono date in pasto agli animali, e che certo non fanno bene.

Ma vivere vegan è una scelta soprattutto per l’ambiente. Un po’ di dati: si stima che per ogni animale allevato si produca un inquinamento del suolo pari a 30 volte il suo peso. È risaputo che gli allevamenti producono quasi il 20% delle emissioni globali di gas serra; circa un terzo delle terre emerse è dedicato esclusivamente al pascolo. Se sostituissimo ogni settimana 1 kg di carne con proteine vegetali risparmieremmo 1.872 kg di CO2 prodotta annualmente dagli animali, e con il raccolto ottenuto dal campo necessario per nutrire un onnivoro potremmo sfamare 20 vegetariani. Le cifre sono impressionanti: per produrre 1 kg di carne sono necessari dai 3500 ai 4800 litri d’acqua, mentre per 1 kg di riso, frumento o soia il totale di litri scende a circa 1600.

Interessante e da approfondire in merito la lettura di The China Study, lo studio sull’alimentazione più completo mai condotto finora, nel quale lo scienziato americano Colin T. Campbell, compiuta una ricerca globale durata 27 anni, analizza i benefici di una dieta priva di derivati animali.

In conclusione, adottare uno stile di vita cruelty free è più che possibile: sta all’uomo e alla sua moralità saper prendere una decisione etica e responsabile per il benessere di se stesso, degli altri esseri viventi, pensanti e senzienti e come doveroso atto di responsabilità nei confronti di un ambiente che, ora più che mai, ne ha bisogno.

Articolo scritto da Sara Russo

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