Hai mai desiderato sognare veramente?
E’ quello che si chiedono in molti. Ormai, cosa significa sognare per noi? Forse sognare corrisponde soltanto alla mentale proiezione realistica di immagini durante la notte o pennichella pomeridiana – la cosiddetta dimensione onirica, per intenderci. Sì, perché i veri sogni, quelli capaci di condizionarti la vita, non esistono più.
Con il mondo odierno, i sogni veri – come voler diventare un noto scrittore, sportivo o artista di vario genere – non sono impossibili; eppure siamo troppo pigri per realizzarli o, forse, non ci crediamo abbastanza. E questo, per usare le parole di un noto cantautore, rende i sogni, di cui siamo capaci, “tutti quanti usati”. Ma perché? Perché ci limitiamo a sogni “usati”, come avere un cellulare ultimo modello, una bella macchina o metter su famiglia? Non dico siano sogni inutili, ma possono dare soddisfazioni temporanee o superficiali, per poi lasciarci di nuovo in cerca di altro. Oppure, chiediamoci: quanto valore attribuiamo ai sogni durante la nostra giornata? Dipende da quale tipo di sogno sia: è utile? Serve a produrre? Dà soddisfazione immediata? Di solito, usiamo criteri ridotti ed utilitaristici.
Guardate il vostro vicino di banco, il vostro collega, le persone intorno a voi. Cosa sognano realmente? Cosa vogliono davvero? Pensateci. Con il mondo mediatico ormai sembra tutto a portata di mano, tutto raggiungibile, tutto un gioco; invece, la vita ci condurrà ad uno scontro fra le nostre immagini mentali e la realtà e soltanto pochi riusciranno a vincere. Sempre più persone si tolgono la vita ogni giorno: perché? Non hanno – o hanno perso – uno scopo per cui vivere, un sogno – vero, non ridotto – per cui alzarsi al mattino. Alzarsi “carichi” al mattino significa avere un motivo per vivere. E se ti alzi così, brillerai molto di più, anche rispetto ai “migliori” – i più in, i più integrati apparentemente nella nostra società mediatica e mercantilistica – o a coloro che vivono la giornata accontentandosi di avere qualcosa di effimero fra le mani – come l’ultimo modello di questo o quell’altro oggetto.
Il mio consiglio – o la mai speranza – è smettere di lamentarci e cercare la nostra essenza di vita, perché, grande o piccola che sia, essa riempirà quel vuoto che abbiamo dentro e ci farà vivere davvero. Altrimenti, anche la vita – il più grande regalo che abbiamo avuto -, come tutti i regali, ci annoierà. Sta a ciascuno attribuirle il giusto grandioso valore che essa ha. Attraverso il sogno vero che ognuno ha in sé e che alla vita darà un senso.
Articolo scritto da Emanuel Fistarol
Stile: 8
Originalità: 7
Messaggio positivo: 8
Cogitabilità: 8