I guerrieri della tribù. Pensieri da un film

TR16_marzo_1E’ un ragazzo come tanti, ma usa una lingua rara: un perfetto italiano, ricco di sfumature e dettagli, capace di interessare e divertire, di prendere in giro il mondo e di raccontarlo con la massima serietà. Parla con un linguaggio da film e racconta cose di altri tempi, cose di pastori; no, forse di luoghi lontani e di progresso. Nella sua terra, lo sanno in pochi, abitano ancora i pastori e ancora vivono la vita dura dell’alpeggio e della transumanza. La tecnologia ha poche forze per affrontare il disagio dei picchi alpini dove l’uomo con le sue pecore è solo un dettaglio. Qualcuno non considera neppure l’esistenza della donna pastora ma a lei non importa.  E’ una donna guerriera, capace di affrontare i sentieri scoscesi, di educare i suoi cani alla guardia delle pecore e i suoi figli al lavoro e al rispetto della natura, è guerriera perché ha una missione: i l latte è la vita e il suo formaggio è cibo buono, da consumare senza diffidenza. D’ altra parte lei non conosce il significato di questa parola: il suo mondo è duro ma sincero. In quella ragazza dalla pelle scura, incontrata lì sulla montagna perché il destino lo ha voluto, ha subito avuto fiducia. Pascola gli animali, munge e parla con i cani e con le pecore.  Fa il formaggio e le massaggia la schiena, con le mani forti da guerriera perché anche lei ha battaglie da combattere. Appartiene anche lei a una lontana tribù di pastori che non vuole crescere e accettare che una figlia non è proprietà di nessuno, che ha diritto di giocare e parlare, di studiare e imparare, di conoscere e amare. Anche lei, che veste i colori del deserto e cammina a piedi nudi, nel latte legge la vita. Quella vita che nessuno, padre o marito, buono o cattivo, ha il diritto di toglierle. La lingua è diversa, ma i guerrieri si intendono con i gesti, le grida, gli sguardi e combattono. Anche il ragazzo è un guerriero e gira il mondo per trovare la terra dove è nato. Non gli basta sapere che è proprio lì sotto i suoi piedi; la deve cercare e criticare, studiare e confrontare per trovare in lei il bello che gli appartiene. Combatte anche lui una guerra difficile, quella per scegliere il suo pensiero. Anche lui ha una tribù da svegliare con la consapevolezza che l’altro non è un nemico da sconfiggere, ma qualcuno da prendere per mano e accompagnare sul picco più alto per scoprire con lui un nuovo pezzo di mondo.

Articolo scritto da Giorgia Salvetti

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