La Primavera della Legalità

TR13_MARZO_2“Ma alla fine, cos’è un uomo nella natura?
Un nulla davanti all’infinito, un tutto davanti al nulla, qualcosa di mezzo tra il nulla e il tutto, infinitamente lontano dal comprendere gli estremi.
Il fine e il principio delle cose gli sono inesorabilmente nascosti da un segreto impenetrabile”

Affermava così Pascal, per celebrare la Natura, una natura che proprio come l’uomo è soggetta alle forze avverse dell’inverno ma che è pronta a riprendere vigore con l’avvento della Primavera. Il ventuno Marzo, è conosciuto per essere il giorno dell’equinozio di primavera, una primaverà pronta a portare belle giornate, le vecchie e fastidiose allergie e che quest’anno in Italia porterà con se una novità: la Giornata nazionale della memoria e dell´impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Giovedì la Camera dei Deputati ha, infatti,approvato il ddl n. 1984 con il quale viene istituita la ricorrenza; l’istituzione di questa giornata è di notevole rilievo perché segno che gli sforzi delle varie istituzioni che in questi anni si sono prodigate affinchè i nomi di tutti gli uomini e di tutte le donne, vittime dei poteri malavitosi, non venissero cancellati dal tempo, non sono stati vani. Parlando di vittime della mafia sorge spontaneo pensare a figure di rilievo come i giudici Falcone e Borsellino, Rocco Chinnici, Pino Puglisi ma questi solo alcuni, dei tanti eroi che la mafia ci ha sottratto, sono solo i più noti; tante sono invece le ‘piccole formichine laboriose’ che con tutte le loro forze si sono opposte alla mafia e che da molti non sono nemmeno conosciute. Ormai da parecchi anni la società si trova in piena crisi, non solo economica ma soprattutto dei valori, una crisi che ci opprime, ci inganna, cercando di farci pensare che l’unica cosa che conta, l’unica cosa che debba essere difesa sia il proprio tornaconto personale. L’istituzione di questa giornata è un modo per andare controcorrente, un modo per ricordare chi ha dato la propria vita per seguire i propri principi, per propri ideali di giustizia; una vera e propria chiave per uscire di questa stanza stretta e buia che è la crisi.  Significativa a mio avviso la decisione di porre la data proprio per l’inizio della primavera, nella speranza che come in primavera fioriscono nuovi fiori, possa fiorire in noi tutti la determinazione di dire ‘Mai più, mai più sangue innocente’ ma soprattutto ‘mai più commemorazione passiva. L’impegno è proprio questo,  non lasciar che questo giorno resti una delle tante semplici commemorazioni in cui abbiamo trasformato le altre giornate di ricordo, un occasione per lasciare un fiore, un palcoscenico per i sermoni dei vari politici, ma facciamo si piuttosto che diventi  un simbolo di unità nazionale, il simbolo di una nazione pronta ad abbattere qualsiasi forma d muro dinnanzi alle disparità sociali e ad innalzare barricate immense dinnanzi a qualsiasi forma di illegilità. La speranza è proprio questa, e come scriveva Rodari, ognuno di noi dirà:

“Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa?
La speranza.
“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare”

Articolo scritto da Giovanni Maria Macca

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