Lettera a una figlia

TR09_marzo_2E’ un giorno speciale per me, e’ il mio diciottesimo compleanno e una lettera rende tutto più emozionante. E’ mattina presto, mi sveglio, sono assonnata e con gli occhi ancora semichiusi mi accorgo di un foglio sul comodino: una lettera. Leggo :

“Mio piccolo tesoro,

sei arrivata a uno dei traguardi più importanti nella vita di una persona e sono felice di averti accompagnato fino a qui e spero di poterlo fare ancora per molto tempo. Più gli anni passeranno, più capirai che il mestiere di vivere è un mestiere difficile, come canta il tuo adorato Ligabue “qua nessuno ha il libretto d’istruzioni”. Pero’ oggi mi sento un po’ in dovere di darti una piccola indicazione.

Ti sarai accorta dal primo giorno che hai aperto gli occhi che il mondo intorno a te è assolutamente diverso. La natura ha popolato il mondo di così tante forme di vita che i biologi non riescono enumerarle tutte con precisione. Questo principio vale anche per noi uomini.

Avrai sempre notato che io e mamma siamo diversi, sia fisicamente che caratterialmente, che tu sei diversa dai tuoi amici e che la gente è diversa. Oggi voglio dirti che la diversità non deve spaventarti, adesso che sei più grande sai benissimo che questo concetto non si ferma solo all’aspetto fisico o caratteriale.

Un numero sconsiderato di fedeli cristiani sono stati torturati perché praticavano una religione che non era quella pagana. Milioni e milioni di ebrei sono stati uccisi perché considerati “diversi”. Le donne, fin dagli albori dell’umanità, sottomesse e schiavizzate perché ritenute inferiori e quindi “diverse”dall’uomo. Numerosissimi gli sfruttamenti e gli abusi nei confronti del popolo africano. Centinai i casi di suicidi o omicidi di omosessuali o adolescenti considerati “diversi” dalla società. E tante sono le persone affette da sindrome di down o handicap vari, che ogni giorno sono a contatto con persone che non offrono loro le stesse opportunità che una persona “normale” ha. Ti sarà capitato di avere un’amica troppo grassa da essere chiamata “balena” o troppo magra da sentirsi dire: “le ossa ai cani”, e le avrai anche viste piangere a volte.

La “diversità” è dunque spesso vista in chiave negativa, come “minaccia” della propria persona e per questo la presenza del “diverso” frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto. Ed è per questo tesoro, che la società cerca di annullare la “diversità” che ci rende tutti così meravigliosamente unici. Ma a volte questi comportamenti derivano anche da pregiudizi che condizionano le nostre relazioni sociali, ostacolando le opportunità di contatto, incontro, esplorazione, scoperta che sono i fondamenti dei rapporti con l’altro. Infatti il “diverso” è assolutamente fonte di ricchezza. Voglio davvero farti capire che in realtà dovremmo tutti riuscire a percepire la “differenza” non come un limite alla comunicazione, ma come un “valore”, una “risorsa”, “incontro “ con l’altro. Il rapportarsi con chi viene ritenuto “diverso” da una società che tende all’omologazione e alla massificazione, diventerebbe scoperta e affermazione di se stessi e contemporaneamente valorizzazione delle differenze.

Se un giorno dovessero chiederti: “cosa ti ha insegnato tuo padre?”, spero che tu risponderai : “La diversità esiste in natura, la normalità l’hanno inventata.”

Buon compleanno mia piccola grande donna.

Il tuo amato papà

Articolo scritto da Federica Di Dio

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