Quattro fratelli? Una sana follia

TR06_gennaio_3Appesi in entrata, quattro cappotti di colori e misure differenti. Allineate vicino alla porta, otto scarpe di numeri che vanno dal 28 al 42. Sulle sedie del salotto quattro cartelle pronte per la giornata scolastica che sta per cominciare.

Nelle loro camere da letto, quattro ragazzi dormono  accoccolati in colorati piumoni. La situazione è ancora sotto controllo, il clima calmo. Ma ecco, suona prima una sveglia, poi un’altra e un’altra ancora. I ragazzi si alzano, uno dopo l’altro. E parte il caos più totale. Litigi e urla per appropriarsi del bagno. Cucina invasa da macchinette per il caffè, teiere e bollitori per il latte. Poi i vari pullman che portano i più grandi a scuola e i più piccoli all’asilo. Breve periodo di calma, quindi iniziano i ritorni. I primi a mezzogiorno e mezzo, poi all’una, infine alle tre. E si parte con i compiti e con le varie attività pomeridiane. Musica, nuoto, atletica, calcio, teatro, catechismo. Quando finalmente tutti sono tornati a casa si cena, doccia e poi tutti a nanna.

E’ l’identikit della giornata tipo di una famiglia numerosa: papà, mamma e quattro figli, tutti in età scolare.

Si tratta di una tipologia di famiglie che in Italia sta diminuendo. I nuclei familiari composti da 5 persone o più, infatti, nel 1971 costituivano il 21,5% del totale. Ora invece rappresentano meno del 6%. Ma qual è la ragione di questo drastico calo? La causa principale è quella economica: avere tanti figli costa e in Italia le famiglie numerose non sono aiutate né sostenute. Anzi. Negli altri paesi dell’Europa gran parte delle aziende hanno al loro interno dei nidi in cui le mamme possono lasciare tranquillamente i loro pargoletti. Le famiglie numerose sono esentate, a volte parzialmente e a volte totalmente, dalle tasse. In Italia no.

Ma la motivazione che più preoccupa è quella psicologica. Perché i genitori preferiscono fermarsi ai classici due figli piuttosto che allargare la loro famiglia con altri due, tre, quattro? Per paura di essere giudicati? Per paura che questo possa rovinare la loro vita? Credono che avere tanti fratelli possa essere dannoso per i loro figli? Eppure non è poi così male.

Certo, comporta degli svantaggi. I genitori, sebbene facciano del loro meglio, non riescono a dedicare ad ogni figlio le stesse attenzioni che dedicano un padre o una madre che ne hanno uno solo. Si ha meno privacy o tempo per se stessi. Spesso si ereditano dai fratelli più grandi giochi, vestiti e libri. Si litiga. C’è sempre qualcuno con cui combattere per poter guadagnare il telecomando e riuscire a guardare la TV. Ma forse gli aspetti positivi superano quelli negativi.

E’ bello svegliarsi la mattina avendo sempre qualcuno nel letto accanto al proprio (a volte anche nello stesso in cui si sta dormendo, se il fratello piccolo ha fatto un brutto sogno o ha paura di dormire da solo). E’ bello sapere di poter sempre contare sull’aiuto di un’altra persona quando si ha un problema o quando non si riesce a fare qualcosa. E’ bello poter condividere le proprie passioni con qualcuno che abita sotto il tuo stesso tetto. E’ bello andare in giro con una macchina enorme, sempre piena di persone, giocattoli e  passeggini. E’ bello non essere mai a casa da soli. E’ bello aver qualcuno sempre pronto ad ascoltarti. Ma è bello anche avere qualcuno che ti faccia capire che stai sbagliando, che ti dimostri le falle nelle tue tesi o argomentazioni e che ti faccia ragionare. E’ bello ritrovarsi a cena e occupare un tavolo enorme. E’ bello riconoscere i personaggi dei cartoni animati anche a 16 anni. E’ bello andare alle feste degli asili e sentirsi ancora dei bambini.

Insomma, essere in tanti è bello. Chi dice il contrario, molto probabilmente non ha vissuto questa esperienza.

Perché in fondo, dopo aver vissuto per un po’ in una famiglia numerosa, dopo aver capito quanto si amano i propri fratelli, sarebbe impossibile voler cambiare la propria situazione.

Articolo scritto da Silvia Lucchesi

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