Scelgo Van Gogh
La Divina Commedia ha una struttura molto rigorosa e significativa e non è un mero artificio letterario che le tre cantiche finiscano ciascuna con la parola stelle. Si tratta di un’ esplicita allusione alla tensione verso l’alto propria della curiosità esistenziale dell’essere umano che, in ogni cultura , si è identificata con la ricerca di Dio. La parola astronomia ci porta a un tempo lontanissimo: al 1600 a. C. è infatti fatto risalire il disco di Nebra, la più antica mappa stellare della storia; in essa l’impiego di preziosi materiali come la lamina d’oro, dimostra l’importanza non simbolica ma reale dell’oggetto e della sua precisa funzione di indagare il futuro Da sempre l’osservazione degli astri ha avuto una componente divinatoria; nei secoli troviamo aruspici e sibille, auguri e oracoli a popolare l’immaginario di etruschi , elleni e latini e la rappresentazione della volta celeste ha nelle iconografie sacre uno spazio privilegiato, divino: si pensi alle cappelle ravennati o agli affreschi giotteschi.. L’astronomia moderna, nata con la scienza sperimentale, si è scissa dall’astrologia in modo traumatico: nell’autunno del 1609 Galileo, con le scoperte telescopiche, che gli permettono l’osservazione sperimentale, sconvolge il vecchio cosmo tolemaico, pagando subito al potere del tempo un prezzo molto alto per la sua insubordinazione. Successivamente l’astronomia è divenuta funzionale al potere stesso e si è legata, con carte topografiche e strumenti per orientarsi sempre più sofisticati , agli enormi interessi commerciali. L’uomo più di prima ha usato questa scienza per i propri tornaconti economici, dando spesso alla conoscenza dello spazio valenza politica. Le missioni lunari, che hanno caratterizzato il primo decennio degli anni 60 del secolo passato, dimostrano ampiamente il concetto: missioni “Luna” e missioni “Apollo” si sono alternate , in una dimostrazione di forza USA-URSS, raggiungendo il culmine con l’allunaggio del 1969, un evento che avrebbe cambiato, secondo gli oracoli mediatici, ogni dinamica. Non è stato così e oggi viene messa in dubbio anche la veridicità stessa della missione Apollo 11 , inventata, secondo alcuni, a scopo dimostrativo , nella corsa per il controllo del mondo. La targa lasciata sulla luna dall’equipaggio di questa missione apparentemente si qualifica come un’offerta di disponibilità alla pace universale “ Qui uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 DC. Siamo venuti in pace, per tutta l’umanità” ma molti dei fatti accaduti dopo portano a pensare all’affermazione di una vittoria politica e rendono plausibile anche la conclusione lapidaria di chi sostiene l’invenzione Apollo 11:” se ancora oggi non è possibile alcun viaggio con degli esseri umani, rimandato a dopo il 2020.per calmare gli animi, verso e – figuriamoci sopra – il suolo lunare, essi non avrebbero potuto mai e poi mai farlo oltre quaranta anni fa!! Il pensiero che esista un potere capace di mistificare a tal punto, inventando un’epica moderna che nulla ha da invidiare a quella omerica, spaventa e porta a considerare la politica come mistificazione e a desiderare i cieli stellati di Van Gogh, dove si respira la coscienza sincera della finitezza dell’uomo, la sua disperazione ma anche la sua gratitudine per un’esistenza che gli permette di condividere meraviglie che pur non sa spiegare.
Articolo scritto da Alessia Farigliani
Stile: 2
Originalità: 2
Messaggio positivo: 2
Cogitabilità: 1