Soli insieme

TR12_marzo_2Il telefono vibra, è un messaggio, un altro: vuoto, semplice, parole messe una dopo l’altra senza un vero significato. L’ha mandato un tuo amico, sta parlando di una ragazza e –oh, che ragazza!- ha tutto quello che serve: forme giuste, viso giusto, allegra quanto basta; ma lo sai, domani si sarà già scordato di lei!

Tu gli rispondi, gli racconti di quel ragazzo incontrato in discoteca sabato sera, dei suoi occhi e di quanto fosse alto, lui ti chiede le “tre parole”, tu gli dici che per te non conta solo quello, però hai fatto quel che dovevi.

Parlate, parlate, parlate per ore senza dirvi niente, parole vuote e discorsi ancora più vuoti che seguono un copione prestabilito.

Ѐ il copione del branco, il copione per non restare soli, un copione che tutti si sentono stretto ma che nessuno ha il coraggio di togliere, perché chi ce l’ha, non lo indossa neanche, evita il problema all’inizio.

Io lo so e lo sai anche tu che domani verrà quella ragazza, quella che ha deciso di stare da sola con la sua amica, l’amica brutta che nessuno vuole, quella sfigata, lei che invece potrebbe stare con gente come te o come i tuoi amici, ma che ha deciso di non farlo.

Lei verrà e ti dirà che i tuoi in realtà non sono amici, che è tutto finto, e tu dirai che è vero e che lo sai, perché l’hai sempre saputo e non ti sei mai illusa del contrario.

Lei ti dirà di cambiare persone, di cercare amici veri, ma la verità è che se non stai con loro, con quelle persone finte come te, allora con chi stai? Dovresti stare da sola, e la solitudine è una brutta bestia, la peggiore.

Tutto è meglio della solitudine, anche la finzione.

Tanto con lei sai di poter calare la maschera e improvvisare, un buon attore fa anche questo, no? Improvvisa, esce dal copione, e tu sei un’attrice magnifica, hai recitato per tutta la tua vita.

In fondo lei non è del gruppo, se anche esci dal copione con lei, a chi importa? Non è con lei che ti ubriachi il sabato sera e con cui fumi la sigaretta dopo la scuola, lei è quella che certe volte in discoteca si annoia, quella che fuma ma non se ne vanta – e allora che lo fa a fare?- quella che il copione e la maschera non l’ha mai volute indossare.

Lei è una brava ragazza nel senso peggiore del termine, perché è vera.

Saresti potuta essere sua amica in un altro universo, un universo dove non c’è bisogno di fingere.

Eppure guardala, guarda come è felice con quei pochi amici che ha intorno, sulle loro facce non vedi maschere, su nessuno di loro; ma sono così pochi, sembrano quasi soli senza una calca che li segue ovunque vadano. Forse sono soli insieme.

Soli sì, ma solo apparentemente, in realtà hanno un sacco di compagnia.

Tu invece sei sola, sola e basta.

Forse è per questo che si parla tanto di falsità, perché vi accontentate di stare soli e basta.

Lei non è sola e cerca di avvertirti, perché è buona ed è vera, ed è circondata da cose buone e vere.

Quando hai cose buone e vere intorno vuoi condividerle con gli altri, è naturale.

Ce ne sono persone così ancora, tante e nascoste, ma ci sono; sole insieme e se ne vantano, più di quante credi, potresti pure essere una di loro se solo lasciassi calare il sipario e smettessi di fare l’attrice.

Però il telefono vibra di nuovo, è il tuo amico impaziente perché non hai risposto al messaggio e i ritardi sono fuori copione, devi rispondere, non c’è tempo di pensare, non nel mondo dello spettacolo.

Il telefono vibra e, alla fine, lo lasci vibrare.

Per oggi, il tuo turno è finito.

Articolo scritto da Roberta Mazzaglia

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