Un equilibrio tra tradizione e progresso

TR09_febbraio_1Siamo una società con un duplice volto. Riempiamo le sale dei cinema per assistere alla proiezione di film comici ma siamo protagonisti del successo delle canzoni più malinconiche. Cerchiamo gli amori fiabeschi ma ci separiamo dai nostri partner alla prima difficoltà. Andiamo alla ricerca di cibi biologici salutari ma amiamo il cibo spazzatura. Collezioniamo oggetti vintage, ma siamo dipendenti dalla tecnologia. Questi siamo noi, siamo la società del XXI secolo.

In generale una società è divisa in tre fasce d’età: i giovani, gli adulti e gli anziani. I primi, hanno seminato il bulbo di un’orchidea e la innaffiano quotidianamente per darle vita, i secondi hanno già fatto nascere i primi fiori e gli ultimi si godono ormai l’orchidea ricca di fiori con la consapevolezza che un giorno appassirà. Poiché il cambiamento parte dalla radice, i protagonisti delle rivoluzioni sono spesso i giovani. Giorno dopo giorno le esigenze cambiano e spesso stare al passo con i tempi implica l’acquisizione di qualcosa e la perdita di qualcos’altro. Oggi siamo circondati da una crisi generale, economica ma anche morale. I giovani soprattutto si sentono spaesati in questo calderone in cui non si fa altro che sentire di guerre,di povertà, di disoccupazione. Guardiamo i telegiornali e il risultato è una sfilza di notizie negative e poi ,forse, ne arriva qualcuna positiva. Non dobbiamo però scoraggiarci perché dobbiamo fare leva proprio sulla parte sana di questa nostra società che è come una nave di cui siamo noi i timonieri, siamo noi che decidiamo la rotta da intraprendere. Forse i giovani avrebbero bisogno di una guida più forte? Si, spesso si parla di mancanza di punti di riferimento. I genitori, primi educatori, sono spesso troppo presi dalla routine e dal lavoro ,tanto che non riescono più ad essere partecipi della vita dei loro figli, a guidarli giorno per giorno verso la retta via, a sostenerli anche solo con una parola o un abbraccio. Lo stesso principio vale per gli esponenti politici che nella maggior parte dei casi pensano solo al loro tornaconto personale e che non assolvono più al loro ruolo di rappresentanza come punto di riferimento di ogni cittadino. Dunque manca nella vita dei giovani la presenza di due istituzioni fondamentali : la famiglia e lo Stato. Ecco perché sono sempre più frequenti i suicidi di giovani che hanno perso o che addirittura non sono riusciti a trovare il senso della loro vita, ecco perché sono sempre di meno i cittadini che si recano alle urne per eleggere i loro rappresentanti politici ed ecco perché c’è un disinteresse generale per il bene comune. Una situazione certamente triste, coadiuvata dalla mancanza dei principali valori morali. Stiamo diventando una società materialista, consumista, attaccata al denaro e al lusso che perde ogni giorno di più la bellezza delle piccole cose. Sempre nascosti dietro uno schermo luminoso, stiamo perdendo la bellezza dei rapporti con gli altri. Oggi i bimbi non giocano più nel cortile di casa con una palla, non corrono più il rischio di sbucciarsi un ginocchio, ma preferiscono giocare chiusi nella loro camera con dispositivi elettronici solo perché sono diventati schiavi della tecnologia. Che ne sarà della magia di uno sguardo tra due persone che si amano, del profumo e dell’emozione nel ricevere una lettera scritta con passione e sacrificio, che ne sarà dei rapporti interpersonali? Questa è una realtà che si sta radicando nella nostra società. Abbiamo bisogno di una scossa, di renderci conto che non dobbiamo seguire ciecamente le tendenze. Indubbiamente il progresso è fisiologico in una società ma la cultura,la storia, i costumi di un paese sono l’essenza di quello che siamo. Se noi siamo qua è grazie ad un passato che ha permesso di costruire un presente e che darà origine al nostro futuro.

Articolo scritto da Marta Scollo

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