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TR20_febbraio_1“I tatuaggi bisogna ‘soffrirli’. Dopo aver vissuto qualcosa di particolare, lo si racconta tramite il tatuaggio come in una specie di diario” dice lo scrittore russo Nicolai Lilin, nel libro Educazione siberiana, a proposito dei tatuaggi. E in effetti è proprio così, i tatuaggi rappresentano qualcosa che chi li porta sente dentro sé o ha vissuto, o almeno così dovrebbe essere. Essi marchiano indelebilmente il nostro corpo e proprio questo dà loro un significato più profondo ma ci costringe anche ad una seria riflessione prima di farne uno: un tatuaggio è “per sempre”. Per questa ragione la legge vieta ai minori di 14 anni di farsi tatuare, e richiede un permesso firmato dai genitori per i minori di 18 anni.

Contrariamente a quanto si possa pensare, i tatuaggi hanno una storia che parte da molto lontano. I più antichi sono stati ritrovati su alcune mummie che risalgono a circa cinque secoli a.C., inoltre tra i più famosi tatuaggi antichi troviamo i Maori.

Nella società moderna i tatuaggi si stanno diffondendo in maniera impressionante, tanto che ormai molti temono che essi possano perdere originalità e significato. Il tatuaggio è qualcosa che distingue e porta un messaggio intimo, ma paradossalmente se tutti saranno tatuati allora sarà l’assenza del tatuaggio a creare distinzione. Tuttavia è interessante capire cosa porta tutta questa gente a marchiare il proprio corpo, nonostante gli svantaggi e i rischi che ciò comporta.

I motivi principali per cui una persona decide di tatuarsi sono:

-il desiderio di comunicare qualcosa in modo implicito, senza bisogno di gesti o parole;

-la necessità di ricordare una fase della propria vita o un evento, e il cambiamento avvenuto nella persona;

-il bisogno di attenzioni;

-la volontà di migliorare il proprio corpo, rendendolo più attraente;

-la ricerca del proprio ego e la definizione della propria identità, ma anche la comunicazione con l’ignoto dell’interiorità della persona.

Se ci sono svariati pro, ci sono pure diversi contro che non sono assolutamente trascurabili perché riguardano la salute. Se il tatuaggio viene fatto in un luogo adeguato e rispondente a norme igieniche basilari è difficile riscontrare problemi di questo tipo, ma un ambiente sporco o aghi non sterilizzati possono portare il paziente a contrarre l’epatite B e C, il tetano o l’AIDS. Un altro possibile problema, che però non è implicabile alla negligenza del tatuatore, è il rigetto di alcuni pigmenti iniettati (presenti in alcune tonalità di rosso e verde). Per questa ragione è raccomandabile una visita dal dottore almeno per il primo tatuaggio, per capire se la persona sia allergica ad alcune delle sostanze presenti nei pigmenti colorati.

Un ultimo difetto dei tatuaggi è il dolore che si prova durante la loro realizzazione. In realtà la sua intensità dipende dalla soglia del dolore di ogni persona, e quindi è una caratteristica soggettiva. Possiamo però dire che alcune parti del corpo sono più sensibili di altre, ad esempio mani, piedi, caviglie e collo.

Passiamo ora alla parte più bella, e se vogliamo divertente, di ciò che sono i tatuaggi. Come già detto, essi ci permettono di comunicare in un modo alternativo, ed effettivamente dal tatuaggio di una persona possiamo capire alcuni aspetti del suo carattere: per fare un esempio, una persona con tatuaggi più piccoli e delicati ci comunica una personalità più introversa e pacata, mentre una persona con tatuaggi più aggressivi e magari diffusi in grandi zone del corpo ci comunica la voglia di apparire o il desiderio di essere ascoltata.

Ciò che forse piace di più del tatuaggio, e che ne ha favorito la diffusione è il fatto che possa essere creato a nostro piacimento, ma nonostante ciò faccia totalmente parte del nostro corpo una volta realizzato. Tutto ciò che riguarda l’aspetto fisico è qualcosa che è così e non abbiamo scelto noi, il tatuaggio entra invece a far parte della nostra immagine così come la nostra creatività l’ha partorito, come lo vogliamo.

Un buon consiglio per chi vorrebbe tatuarsi e continuare così una “tradizione” che in ogni epoca, tra proibizioni ed esasperazioni, ha avuto un suo ruolo, è di non scegliere il proprio tatuaggio tra un listino di disegni preconfezionati o di copiarlo da amici o immagini trovate in rete. Documentatevi e traete ispirazione dai tatuaggi che vi piacciono, ma al momento di decidere, fate in modo di avere qualcosa che appartenga solo a voi: così come la vostra personalità è unica, lo deve essere anche il vostro tatuaggio.

Articolo scritto da Giorgia Farronato

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